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Francobollo Commemorativo
emesso da Poste Italiane

presentato
giovedì 18 marzo 2004

in occasione del
Convegno Internazionale di Studi
“Petrarca in Musica”

 



(premere per immagine grande)

 

 

Poste Italiane comunica l’emissione, per il giorno 18 marzo 2004, di un francobollo commemorativo di Francesco Petrarca, nel VII Centenario della nascita, nel valore di € 0,45.

 

Il francobollo è stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta: mm 30 x 40; formato stampa: mm 26 x 36; dentellatura: 13¼ x 13; colori: cinque più oro; tiratura: tre milioni e cinquecentomila esemplari; foglio: cinquanta esemplari, valore “€ 22,50”.

 

La vignetta rappresenta su fondo bleu, il poeta Francesco Petrarca, la cui figura è delimitata in alto, a destra e in basso da un motivo ornamentale a cornice.

 

Completano il francobollo la leggenda “Francesco Petrarca”, le date “1304-1374”, la scritta “Italia” ed il valore “€ 0,45”.

 

Bozzettista: Cristina Bruscagli

 

Roma, 18 marzo 2004

 

 

 

 

Non saranno queste note che potranno compiutamente illustrare la complessa personalità di Francesco Petrarca, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi geni letterari di ogni tempo. Egli fu l’iniziatore e la guida di quella rinascita del valore autonomo dello studio, della ricerca originale dei testi antichi e della proclamazione del carattere laico della cultura, base fondamentale dell’Umanesimo. L’intensità delle relazioni culturali con protettori importanti, quali papi, cardinali e casate nobiliari, gli scambi epistolari con illustri studiosi, i numerosi viaggi attraverso l’Italia e l’Europa, pongono il grande aretino in una zona di cerniera tra il letterato tradizionale e il nuovo ruolo dell’umanista.

Figlio di Ser Petracco, notaio fiorentino, esiliato per ragioni politiche, e di Eletta Canigiani, il Petrarca nasce ad Arezzo il 20 luglio 1304, dove trascorre i suoi primi mesi di vita. La famiglia in seguito si trasferisce ad Avignone, allora sede pontificia, presso la quale il padre trova lavoro.

Avignone e la Provenza ospitano la maggior parte degli anni del suo “ pellegrinaggio terreno ”, quelli a lui più cari e che fanno da cornice ai suoi versi più suggestivi e alle sue meditazioni, con le quali si anticipa l’uomo moderno, centro dell’indagine culturale che muterà profondamente i caratteri della civiltà europea.

Ad Avignone, nella chiesa di Santa Chiara, nell’aprile 1327, incontra Laura, la donna che amerà per tutta la vita e che sarà l’ispiratrice della sua ricca produzione poetica, raccolta nel “ Canzoniere ” ( 1335-1374 ) che, unitamente ai “ Trionfi ” ( 1340-1374 ) rimasti incompiuti, sono le sole opere composte in volgare. Tutte le altre, scritte in latino, sono legate alla sua intensa attività di studio e al senso più autentico della ricerca intellettuale. Tra queste meritano citazione: De Viris Illustribus ( 1338 ), Africa ( 1338 ), Secretum ( 1342 ), De vita solitaria e Bucolicum Carmen ( scritti nella pace silvestre di Valchiusa tra il 1345 e il 1347, De otio religioso ( 1347 ), De remediis utriusque fortunae ( 1356-1357 ), Familiares ( 1349-1366 ), Seniles ( 1361-1374 ), De sui ipsius et multorum ignorantia ( 1367 ).

Una delle circostanze salienti nella vita del Petrarca è il giorno di Pasqua del 1341, quando in Campidoglio viene incoronato “ poeta laureato ”, dopo essere stato esaminato sulla poesia e sull’arte poetica dal re di Napoli, Roberto d’Angiò. La cerimonia sancisce l’importante ruolo pubblico del Petrarca e la sua funzione di poeta. Ritorna a Roma nel 1347, quando appoggia apertamente il colpo di stato di Cola di Rienzo, che fallisce e, ancora, nel 1350 per il Giubileo, dopo una sosta a Firenze su invito del Boccaccio.

La notizia della morte di Laura avvenuta nel 1348, a seguito della peste che infuria in Europa in quegli anni, la prematura scomparsa del figlio Giovanni, la decadenza e la corruzione della curia papale e dei principi italiani portano gradualmente il Petrarca a rinchiudersi sempre più in se stesso.Dal 1353 vive definitivamente in Italia, fino alla morte, che lo coglie improvvisamente il 19 luglio 1374, nella sua casa di Arquà, sui colli Euganei.


Prof. Adua Bidi Piccardi
Presidente della Biblioteca “ Città di Arezzo ”
Membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni
del VII° centenario della nascita di Francesco Petrarca

 

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