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Comune di Trieste - Assessorato alla Cultura

Biblioteca Civica “A. Hortis”

Da collezione privata a pubblico bene:
la raccolta petrarchesca nella
Biblioteca Civica di Trieste
tra il 1844 e il 1954

Trieste,
Museo Petrarchesco Piccolomineo,
Piazza Hortis, 4

10 settembre 2004 - 10 marzo 2005

Ingresso libero da lunedì a sabato ore 10 -13, escluso festivi;
il sabato alle ore 11.00 viene effettuata una visita guidata;
è possibile richiedere visite guidate, con preavviso via fax o e-mail, anche in altri orari

 

 

Direzione: Bianca Cuderi
Cura: Alessandra Sirugo
Organizzazione: Eleonora Valle Di Meglio
Immagine: Comunicarte
Stampa: Stella arti grafiche

 

 

 


Ms I 39

I AA 617

 

 

 

 

Il VII Centenario della nascita di Francesco Petrarca è occasione per la Biblioteca Civica di Trieste e per il «Museo Petrarchesco Piccolomineo» che da essa ha preso vita, per ripensare all'evoluzione della collezione petrarchesca, donata con slancio liberale alla città da Domenico Rossetti nel 1842.

L'ingresso del prezioso lascito di manoscritti, volumi a stampa antichi e opere d'arte nella Biblioteca Civica, impegnò i direttori a creare la "Sezione Petrarchesca Rossettiana”, la sola raccolta umanistica e rinascimentale conservata in una istituzione pubblica di Trieste.

Giuseppe de Lugnani (1815-1857), Francesco de Fiori (1857-1870), Attilio Hortis (1873-1922), Giacomo Braun (1922-1942), Aldo Tassini (1945-1959) affrontarono negli anni del loro impegno alla guida della Biblioteca Civica la difficile sfida di mantenere la collezione triestina all'altezza della maggiori raccolte petrarchesche del mondo, dalla parigina di Antonio Marsand al Louvre, alla newyorchese di Willard Fiske presso la "Cornell University", alla padovana donata da Agostino Palesa nella locale "Biblioteca Civica". La collezione petrarchesca si accrebbe in poco più di un secolo di più di 1500 esemplari e di una ventina di manoscritti, una parte dei quali databile ai secoli dal XIV al XVI.

L'esposizione di codici, libri antichi, lettere e documenti d'archivio nel Museo testimonia la crescita della collezione petrarchesca dal 1844 al 1954 , anno del rientro di Trieste nella vita politica e culturale nazionale. Tra le opere esposte il codice manoscritto del Canzoniere nel commento di Francesco Filelfo, trascritto da Andrea da Giussano, databile agli anni 1460-1475 , l' editio princeps del Canzoniere e dei Trionfi , impressa a Venezia da Vindelino da Spira nel 1470, di cui si ricorda l'esemplare splendidamente miniato della Biblioteca Queriniana di Brescia.

Sono poi visibili al pubblico gli incunaboli del Canzoniere , nell'esegesi del Filelfo e dello Squarciafico, e dei Trionfi , illustrati da pregevoli xilografie e dal commento di Bernardo Lapini, entrambi pubblicati a Venezia da Pietro Quarengi nel 1494.

La mostra allestita dall' Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, sotto la direzione di Bianca Cuderi, è curata da Alessandra Sirugo ed illustrata da un catalogo.

 

 

Collegameto al Catalogo della mostra.

Collegamento alla pagina del Museo Petrarchesco Piccolomineo

 

 

Referente: Alessandra Sirugo
bibcivica@comune.trieste.it
Tel. 040 6758184
Fax. 040 6758199

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